Vita di Pi

Ad essere onesto non ho ancora letto l'ebook ma sicuramente comprerò anche il libro, per il momento ho visto solo il film più di una volta... La prima volta il film ha "visto me"(nel senso che l'ho beccato come a volte succede, per caso facendo zapping,il film era già iniziato e subito ne fui attratto vedendo questa Tigre su una barca nel bel mezzo dell'oceano, in verità non avevo capito molto bene il senso del film. Vedendo il film una seconda volta dall'inizio e con meno distrazioni ho capito il senso dello stesso, quindi tralasciando le mille religioni praticate da bambino da Pì mi sono reso conto che su quella barca c'ero anch'io...La parte finale è stupenda e interpretativa si mette il lettore in condizione di scegliere fra due storie una che ha come protagonisti animali e un altra esseri umani...In questo romanzo/film l'autore ci parla di un uomo alla ricerca di Dio e quindi di se stesso,che lotta alla deriva nella tempesta, fra le acque tormentate, lotta contro la natura animale e contro la propria natura (capolavoro) Chi è la Tigre? La Tigre è Pì ,la Tigre siamo noi che lottiamo contro le nostre miserie animali i nostri istinti primordiali e guardiamo fra le nubi alte nella tempesta cercando il volto di chi possa rispondere alle nostre enormi domande ... L'Orango è la madre di Pì uccisa dalla Iena (il cuoco) e la zebra è il marinaio... Finito il film ognuno và per la sua strada, Pì torna fra gli uomini e la Tigre torna nella jungla, ma Pì è consapevole che Richard Parker gli ha salvato la vita, perché nella vita purtroppo arrivano momenti in cui bisogna mostrare gli artigli...

Un viaggio straordinario nei più profondi sentimenti umani. Un romanzo in grado di mantenere alta l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine, dotato di un linguaggio accuratamente semplice, emozionale e indimenticabile. Da leggere almeno una volta nella vita.

Libro sicuramente interessante. Narra di un giovane indiano, Pi Patel, che si ritrova naufrago nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico su una scialuppa insieme ad un tigre, dopo che il mercantile dove si trovavano lui e la sua famiglia emigrante in Canada è affondato all'improvviso. Il racconto del lunghissimo naufragio è preceduto dall'incontro tra il narratore ed il naufrago ormai adulto e seguito dal confronto tra il ragazzo, ormai giunto in Messico, e i rappresentanti del governo giapponese (il mercantile affondato era giapponese) che si confrontano con lui per comprendere le ragioni del naufragio. La parte iniziale e quella finale sono caratterizzate da uno spiccato senso dell'ironia, che è invece quasi assente nella parte centrale, dove la fa da padrone il drammatico e crudo racconto delle sofferenze in mare. Un libro che parla di fede, natura, animali, desiderio di sopravvivenza, scelte estreme. A metà strada tra il romanzo d'avventura e la favola surreale, con tratti ironici ed altri macabri. Un libro che è difficile da decifrare. Il successo di pubblico avuto sembra giustificato proprio dalla "singolarità" del racconto. Mi ha lasciato più con un senso di "non concluso" che di illuminante.