Una villa a Miami dove reale e virtuale si incontrano

Spazi dinamici, adattabili e tattili per accogliere una grande collezione di opere NFT e una giovane famiglia in movimento.
Nel living Hortensia Chair di Andrés Reisinger e due poltrone Lana Chair di Agnes Studio. A sinistra tavolino Ellie di...
Nel living, Hortensia Chair di Andrés Reisinger e due poltrone Lana Chair di Agnes Studio. A sinistra, tavolino Ellie di Denholm e, a parete, Sol di Antonio Ballester Moreno. Su uno dei tavolini, vaso Excavated Vessels di Jeff Martin. In fondo, la console Credenza di Atelier Caracas.Jeanne Canto

Miami è tutto. È l’Art Déco delle case tradizionali, lo stile MiMo dei grattacieli e il colore delle casette a salvaguardare l’integrità – e la personalità – delle sue spiagge. È facile immaginare Desiree Casoni e Pablo Rodriguez-Fraile che passeggiano per le strade della città, parlando di arte, architettura e design con quella passione da nomadi del XXI secolo, cittadini del mondo, che li spinge a mescolare parole in inglese, spagnolo e italiano. Architetto e designer lei, di madre dominicana e padre italiano. Lui, matematico ed economista specializzato nel mondo della finanza e della blockchain, proviene da una famiglia «totalmente spagnola, anche se sono cresciuto a Miami», ci racconta. I due si sono conosciuti alla Columbia University di New York mentre studiavano: «Siamo due dei pochi innamorati del college rimasti», dice Pablo con una risata. 

Nel living, Hortensia Chair di Andrés Reisinger e due poltrone Lana Chair di Agnes Studio. A sinistra, tavolino Ellie di Denholm e, a parete, Sol di Antonio Ballester Moreno. Su uno dei tavolini, vaso Excavated Vessels di Jeff Martin. In fondo, la console Credenza di Atelier Caracas.Jeanne Canto

I loro passaporti hanno diversi timbri internazionali, ma senza esitazione hanno scelto Miami come base. «La qualità della vita qui non è seconda a nessuno. È la metropoli più sicura degli Stati Uniti e ha tutto ciò che si può desiderare. C’è un enorme boom nel mondo della tecnologia, dell’intrattenimento, dello sport... È anche piena di bambini e ci sono buone scuole, musei, gallerie e ristoranti», dicono durante una videochiamata che ci avvicina, nonostante gli oltre 7.000 chilometri e le sei ore di fuso orario che ci separano. Sono solo le 9.30, ma sono già riusciti a sfruttare al massimo la giornata – puro stile americano. Ricordano con affetto il periodo trascorso nella Grande Mela, ma anche con il conforto di chi non attraversa più i suoi quartieri. «È un posto in cui bisogna andare se si ama il design. Tutto è in fermento, nessuno va a New York per perdere tempo», dice Desiree, «ma sei sempre lontano da casa e alla fine ti rendi conto che stai pagando troppo per un letto», aggiunge. Dopo il vortice caratteristico dell’età in cui non ci si preoccupa di dove e quanto si dorme, e dopo aver trascorso un periodo a Madrid, sei anni fa sono arrivati sulla costa della Florida per fare un nido per la loro famiglia (hanno due bambine), basato sull’architettura e sull’arte in tutte le sue forme. 

Nello studio, poltrona Roly Poly di Faye Toogood (Driade). Sulla libreria, scultura Eroded Safari di Daniel Arsham. A parete, stampa Google Data Center 2079 di Mike Winkelmann, aka Beeple.Jeanne Canto

Amatori, intenditori e collezionisti, sono i fondatori di RF.C Collection, un repertorio di arte digitale che mette in mostra e promuove i creativi di tutto il mondo. «Abbiamo scoperto questo universo molto presto ed è stato subito un perfect match. Capivamo molto bene ciò che stava accadendo e le possibilità che avrebbe avuto in futuro», spiega Pablo. Sono stati pionieri nella costruzione di gallerie digitali su misura nel metaverso: «Invece di pensare a un cubo bianco, abbiamo progettato spazi dinamici che si adattassero a ogni visione. L’idea era creare un quartiere di edifici da esplorare».

Sul tavolino scultura di Maitland-Smith, Cow di Marni. A destra, mobile contenitore USM Haller. A parete, Subtraction del criptoartista Sky-golpe. Sulla libreria a sinistra, scultura Mr Dob x Bait di Takashi Murakami, e, sopra, una fotografia di Massimo Listri, Stiftsbibliothek Kremsmünster. Jeanne Canto

Tuttavia, pur essendo forti sostenitori di questo nuovo territorio artistico, sono consapevoli delle reticenze che ancora pullulano tra i più scettici. «Molte persone non sono convinte a causa del modo in cui è stata sviluppata la NFT, come qualcosa di esclusivo. Inoltre pensano che si tratti solo di trasferire un’opera fisica nel mondo digitale», osserva Pablo. «Ma è un’altra cosa, è accessibile e ha un discorso e un processo. È una cosa seria e ha bisogno di metodo», aggiunge. Nella loro casa le opere sono esposte in ogni stanza, a dimostrazione del fatto che questi beni non vagano in un’altra dimensione, ma sono a tutti gli effetti parte della vita quotidiana – e dell’ambiente – dei loro proprietari. Lo fanno attraverso schermi strategicamente posizionati e integrati negli spazi. «Cerco di farle respirare e fondere con il resto dei pezzi in modo organico. Tendono a muoversi o addirittura a mutare, quindi l’equilibrio è essenziale», afferma Desiree, che ha progettato tutti gli interni dell’edificio. Vivono qui da poco prima della pandemia e, pur avendo rispettato l’aura caraibica contemporanea del guscio originale, l’arredamento è vivace, personale e sottilmente eclettico

E comunque si deve poter toccare tutto, in casa. «Non vogliamo vivere in un museo, qui ci si può sedere sui pezzi, interagire con loro. Nostra figlia si arrampica sulle sculture, che sono state progettate per questo scopo, o si nasconde sotto i mobili», raccontano. Si tratta, insomma, di una casa tattile al 100%.

Complicated Sofa di Andrés Reisinger e ta- volo Square Quad Coffee Table di Mike Ruiz-Serra.Jeanne Canto